Supporto in ferro. Acquerello e fiele di bue su gelatine proteiche. Limi e sabbie quaternarie campionate in Val Veny, Valle d’Aosta, a 30m di profondità in una sequenza di depositi sedimentari di fondovalle glaciale, ai piedi del Monte Bianco

Il nostro tempo, sempre più caldo. La fusione dei ghiacciai che parevano perenni, la coscienza nuova che faticosamente cerchiamo di acquisire,
per renderci sempre più consapevoli e attivi a favore del pianeta, nel nostro fare quotidiano.
“Solubile” impegna materiale naturale, che scioglie al nostro volere, che può sparire e tornare in natura in poco tempo, impermanente e innocuo.
Attivo al minimo movimento d’aria, un “mobile” a cui la mano dell’uomo può imprimere accelerazione e senso di marcia, che esplora il volume del cubetto, la forma più quotidiana e praticabile del ghiaccio contemporaneo.

Cubetti in gelatina proteica, fragile, che come piccole preghiere proteggono ciò che ci rimane del passaggio dei grandi ghiacci, limi e sabbie dell’era quaternaria, campionati in Valle d’Aosta. In ogni cubetto un mondo in miniatura, humus di fiducia.