SOPHIE ANNE HERIN
Immaginare forse inizia da qui: la natura mi guarda e io sono nuda davanti a lei. Sophie-Anne Herin
Sophie-Anne Herin inizia il suo percorso artistico a Bologna , dove si laurea al Dams. Nel 2006 si
trasferisce in Francia , a Parigi, dove continua la sua formazione artistica attraverso lo studio della
Drama-Terapia e prosegue la ricerca sul corpo presso il centro di danza di Peter Goos.
Nel 2008 si avvicina alla fotografia studio che approfondirà formandosi allo I.E.D di Torino. Nel
2008 dall’incontro tra Meike Clarelli e la regista Alice Padovani nasce Perché ti devo amare? mostra
musicata ospitata nel novembre 2009 allo Spazio le Lune di Modena, all’interno del Festival
Periferico di Modena. L’anno seguente, nel mese di novembre complice la medesima kermesse,
proporrà Disperato moderato con brio , ancora con la Clarelli e Gabriele Dalla Barba, dando vita a una
“performance in forma di concerto su pellicola fotografica” presso lo spazio Dead Meat di Modena.
Con Viaggio Nudo , da agosto a settembre 2010, espone fotografie su tela abbinate ad alcune tele di
Marino Catalano alla Montaigne Gallery di Shanghai, Cina. Nel gennaio 2012 espone a Parigi
Trois valdotâins à Paris: historires du passé et du présent. Nel dicembre 2012 espone presso la
Cittadella dei giovani di Aosta Figure invisibili. Il corpo come metafora studio sui disturbi alimentari.
A marzo del 2013 espone presso il centro Phos di Chieri Attorno ad un manque con due progetti
fotografici che trattano il tema della mancanza attraverso un viaggio introspettivo,
dove il corpo diviene soggetto e metafora dell’assenza.
A Novembre espone presso la Galleria Paola Meliga di Torino “I luoghi malinconici
del dentro:D.C.A” , partecipa sempre nello stesso mese alla BAM Biennale d’ Arte
Moderna e Contemporanea di Torino presso NH Lingotto Tech. Il progetto verrà
poi ripreso e approfondito con Il corpo sottratto bi-personale con l’artista Patrizia
Nuvolari presso il Finaosta di Aosta.
Il lavoro sui disturbi dell’alimentazione verrà poi pubblicato in Blacklie vol.1. sempre nel 2014 da
Blacklie editore seguito alla vincita di un concorso indetto dalla stessa casa editrice. Il 12 febbraio
2015 presenterà in una mostra collettiva parte del suo precedente lavoro e il libro d’artista Scarti
presso la galleria Spazio 28 a Torino, un lavoro sul territorio e l’identità. Nel 2016 espone
presso il Phos di Torino insieme a Mattia Paladini Ingenuo.Bianco, un lavoro
fotografico sul monte Bianco che si allontana dalla convenzionale rappresentazione oggettiva
del paesaggio montano e offre una visione sull’intimità dei luoghi. Sempre nel 2016 espone presso il
Finaosta di Aosta Portraits, 54 ritratti eseguiti presso strutture psichiatriche di Aosta seguito a dei
laboratori di fotografia tenuti nei centri con gli utenti.Nel 2018 partecipa alla collettiva Memories
presso il Phos Centro di fotografia di Torino con Viktoria progetto che narra di un incontro estivo
attraverso il passato di Viktoria, la cui memoria viene rappresentata visivamente con l’applicazione
di un filtro rosso, grazie al quale si evidenzia un nucleo narrativo in cui alle angherie subite, alla
storia personale passata e a quella collettiva presente, corrisponde un esito di riconciliazione, di
coraggio e riscatto.
Nel 2019 espone a Palazzo Pincini Carlotti , a Garda, Malemort, un lavoro contro la violenza alle
donne e contro le narrazioni tossiche.
Nel 2020 partecipa alla BAM (Biennale d’arte moderna) presso la Casa del Conte Verde a Rivoli.
Nel 2021 partecipa a Photo Action alla GAM di Torino.
Nel 2022 presenta parte del progetto And then I went home presso il Circolo dei lettori e Viktoria
presso la galleria Inarttendu ad Aosta , lo stesso progetto verrà presentato presso la Castiglia di
Saluzzo.